Fa’ di te stesso un’isola, fa’ di te stesso il tuo rifugio; non c’è altro rifugio. Fa’ dell’evidenza la tua isola, fa’ dell’evidenza il tuo rifugio; non c’è altro rifugio. E come ti trasformerai in un’isola e in un rifugio per te stesso?
In questo modo: osserva e contempla come il tuo corpo sia composto da tutte le forze dell’universo. Ardentemente e coscientemente dirigi il corpo trattenendo lo scontento per il mondo circostante. Nello stesso modo, osserva e contempla le sensazioni del tuo corpo ed esercita lo stessa fermezza ed autocontrollo verso la schiavitù dell’avidità o del desiderio. Rendendoti conto che l’attaccamento al corpo e alle sensazioni è un’ostruzione alla percezione della realtà, dimora nella padronanza di te stesso e nell’ardente liberazione da quei legami. In questo modo vivrai come un’isola per te stesso e come un rifugio per te stesso. Chiunque si stabilizzi in questa contemplazione, rendendosi un’isola con l’evidenza e rifugiandosi nella realtà, un tal persona passerà dall’oscurità alla luce.
(Parole del Buddha – Digha Nikaya, 16)
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