Il Buddha definì il karma come un’attività volontaria e ciò implica che ogni volontà nella mente è come un seme con un enorme potenziale. Nello stesso modo in cui la più piccola ghianda contiene la potenzialità di un albero grande come la quercia, così ciascuna delle nostre azioni volontarie contiene il seme dei risultati karmici.
Il particolare risultato dipende dai fattori mentali connessi con ogni volizione. La brama, l’odio e l’illusione sono stati malsani che producono frutti di sofferenza; la generosità, l’amore e la saggezza sono fattori sani che apportano frutti di felicità.
Il Buddha definì la comprensione di questa legge del karma, della legge di azione e reazione, «la luce del mondo», perché getta luce sul modo in cui la vita si dispiega e sul perché le cose sono come sono. La saggezza derivante da questa comprensione ci dona la libertà di fare scelte sagge nella vita.
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