La parola karma è penetrata nella coscienza occidentale ma, in apparenza e almeno dal punto di vista buddista, in maniera un po’ distorta. È detta spesso «legge di causa ed effetto», e in questo modo riguarda le conseguenze delle azioni fisiche, verbali e mentali. Le conseguenze sono molto importanti nel buddismo.
Qualsiasi azione voluta, anche sventatamente, dalla persona che la effettua, produrrà sempre una maturazione futura e, infine, un frutto con qualità morali simili, perché nella sfera umana il karma opera in modo etico. Così un’azione immorale produrrà un effetto di ritorno dello stesso tipo, in questa vita o in qualche rinascita futura, e lo stesso vale anche per le azioni buone e per quelle moralmente indifferenti che si sono liberamente e volontariamente compiute. Nella Bibbia si dice qualcosa di simile, cioè che si raccoglie ciò che si è seminato. Se vogliamo progredire spiritualmente – o anche solo vivere con il minimo disagio – tocca a noi stare molto attenti a come parliamo e agiamo, perché non vi è alcun modo di sfuggire alle conseguenze.
(John Snelling)
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