«Desiderare cose che appartengono ad altri, intrattenere pensieri di malevolenza, essere arrabbiati con gli altri, nutrire pensieri di vendetta, non riuscire ad accettare che qualcun altro sia ammirato, pensare che le proprie conoscenze siano superiori a quelle altrui anche se non è vero, …
…provare invidia, essere avari e non voler condividere i propri averi e le proprie conoscenze, pensare a truffare gli altri, credersi superiori, essere ostinati quando si ricevono delle direttive, trovare scuse per non ottemperare a queste direttive, essere vanitosi, guardare gli altri dall’alto in basso, pensare che il proprio corpo sia sano e forte e di essere ancora giovani e di non dover morire, non accorgersi che il corpo diventa più vecchio ogni momento che passa, che bisogna alimentarlo con cibo e bevande tre volte al giorno, pensare solo al piacere senza considerare che tutto questo è impermanente. Queste sono le sedici contaminazioni (upakkilesa); se una sola di esse occupa la mente, allora il cuore si agita, si avvelena e diviene infelice.
(Buddha Sakyamuni, liberamente tratto da Majjhima Nikaya 7-8)»
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