Il Buddha aveva un discepolo di nome Sona, che praticava la meditazione con un tale impeto che non faceva altro che procurargli ostacoli. Sona stava ormai pensando di lasciar perdere e abbandonare la vita monastica.
Il Buddha capì il suo problema e gli disse: “Sona, prima di diventare monaco eri un musicista”. Sona lo ammise: “Sì, è vero”. Il Buddha proseguì: “Come musicista sai senz’altro come deve essere la corda per produrre un suono piacevole e armonioso. Deve essere molto tirata?”. “No, replicò Sona, la corda troppo tesa produce un brutto suono e corre il rischio di rompersi da un momento all’altro”. “E allora, continuò il Buddha, deve essere allentata?” “No, ribatté Sona, la corda troppo lenta non produce un bel suono armonioso. La corda che dà un bel suono armonioso è quella che non è né troppo tesa né troppo lenta”. In questo caso una vita troppo dedita ai piaceri e al lusso la si può definire troppo allentata, senza disciplina e determinazione, mentre una vita di auto-mortificazione è troppo tirata, troppo dura e repressa, col rischio di un improvviso collasso del corpo o della mente, così come la corda eccessivamente tesa può rompersi da un momento all’altro.
– Dalla tradizione buddhista –
0 commenti