Passano gli anni, ma il nostro vero obbiettivo, tutto sommato, è sempre lo stesso: trascendere il dolore, superare la sofferenza, bypassare i disagi per agguantare, infine, ciò che riteniamo essere già un nostro sacrosanto diritto, il benessere, la tranquillità, la serenità. Per riuscirci o, per lo meno, alfine d’incamminarci sulla via che conduce a siffatte realizzazioni abbiamo sottolineato più volte la necessità di uno spirito positivo, l’esigenza di adottare un approccio costruttivo. Abbiamo pure messo in risalto come la meditazione possa esserci – sempre e poi sempre, pressoché immancabilmente – d’aiuto. Sennonché … leggiamo la breve osservazione di Chogyam Trungpa che, pur nella sua stringatezza, ma forse è meglio, chiarisce alcuni aspetti fondamentali delle nostre dinamiche emotive.
«Se non accettiamo e non comprendiamo il dolore, non avremo modo di trascenderlo. Nel corso della vita lottiamo. Lottiamo sempre perché, nel nostro essere, ci sentiamo come siamo e non possiamo cambiare. Siamo sempre in ansia. Perché? Chissà! È solo perché abbiamo in noi la bontà di base, o sanità innata, che possiamo avvertire la sua controparte, il dolore del disagio, dell’ansia e della confusione. Per scattare una fotografia non ci vuole solo luce, ma anche ombra.»
(Saggezza buddista – Chogyam Trungpa)
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– Chogyam Trungpa su it.wikipedia
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