Tutti gli ostacoli – desiderio, rabbia, indolenza e torpore, agitazione, titubanza – sono fattori mentali. Non sono il sé, ma solo fattori impersonali che funzionano a loro modo. C’è una allegoria che illustra l’effetto di queste differenti ostruzioni mentali.
Immaginate uno stagno di acqua chiara e limpida. Il desiderio dei sensi è come acqua tinta di bei colori. Siamo avvinti dalla bellezza e dalla complessità dei colori, così non riusciamo a vedere in profondità. La rabbia, la malevolenza, l’avversione, è come l’acqua in ebollizione. L’acqua che bolle è molto turbolenta. Non si può vedere il fondo attraverso di essa. Questo genere di turbamento mentale, la reazione violenta dell’odio, dell’avversione, è un grande ostacolo alla comprensione. L’indolenza e il torpore sono come uno stagno densamente ricoperto di alghe. Non si può vederne il fondo perché le alghe lo impediscono. È una mente molto pesante. Inquietudine e preoccupazione sono come uno stagno spazzato dal vento. La superficie dell’acqua è increspata dalla forza del vento. Se influenzata dall’inquietudine e dalla preoccupazione, la comprensione diventa impossibile perché la mente non si concentra e non si calma. La titubanza è come acqua fangosa; la saggezza è impedita dal fango e dall’opacità.
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