I miti non sono fantasie, ma un intreccio di storia, spiritualità, usi, costumi e religioni locali. Qualche curiosità su una nota località dell’India dove il sorgere del sole estrinseco può coincidere, per tradizione, con la manifestazione di un astro interiore di sano e intimo raccoglimento che favorisce sia la contemplazione che la meditazione.
Kanyakumari (in tamil கன்னியாகுமரி, romanizzato anche come Kanniyakumari, Kanniyakumar, Kanniakumari; in passato nota come Capo Comorin o semplicemente Comorin) è una suddivisione dell’India, classificata come town panchayat, di 19.678 abitanti, situata nel distretto di Kanyakumari, nello stato federato del Tamil Nadu. In base al numero di abitanti la città rientra nella classe IV (da 10.000 a 19.999 persone).
È un luogo importante: natura, mito, storia e spiritualità si fondono e ne fanno una famosa meta di pellegrinaggio e di turismo, soprattutto hindu.
Essendo collocata nel punto più estremo del subcontinente ha la speciale caratteristica di essere bagnata da tre mari: Mare Arabico, Oceano Indiano e Golfo del Bengala, che qui si incontrano.
Questa peculiarità è resa visibile dal diverso movimento delle correnti, specialmente guardando dalla spiaggia, adiacente al tempio “Kumari Amman”, a cui la gente si reca per bagnarsi e purificarsi con queste acque ritenute sacre.
Altro fenomeno naturale quasi unico è il fatto di poter vedere il sole sorgere e tramontare sul mare. Ma lo spettacolo migliore si presenta il giorno di luna piena nel mese di Chittirai (Aprile-Maggio): il tramonto del sole coincide perfettamente con l’apparizione della luna piena sulla linea dell’orizzonte.
Il nome della città deriva dal nome stesso della sua protettrice: la dea Kanya Kumari, a cui è dedicato il sopra citato tempio e per cui folle di devoti vi fanno visita. [ … ]
Il Mito
Il demone Bana-asura, il quale aveva ricevuto la grazia di poter essere ucciso soltanto da una giovane vergine, causava disordini tra gli abitanti del luogo, cosicché gli uomini, insieme agli dei, invocarono Mahavisnu affinché inviasse sulla terra una Shakti per sconfiggerlo. La Shakti apparse sulla Terra come dea Kanya, avatara di Parvati.
La dea cominciò una penitenza con il fine di sposare Shiva di Suchindram.
Il saggio Narada fissò la data propizia per il matrimonio a mezzanotte; ma quando la processione di Shiva giunse nel sito prestabilito, di nome Vazhukkumparai, un gallo si mise a cantare annunciando l’alba. Allora, il dio Shiva tornò a Suchindram, sicuro che il momento giusto fosse passato.
La dea, delusa, si dichiarò intenzionata a rimanere vergine (kumari, in lingua Tamil) per il resto della sua vita e il riso che doveva essere preparato per il banchetto nuziale fu trasformato nei granelli di sabbia colorata che si trovano ancora oggi su alcune spiagge.
Venendo a conoscenza della storia, il demone Bana tentò di conquistare Kanya Kumari con la forza, ma nella battaglia che ne seguì perse la vita per mano della giovane e vergine dea, che da quel giorno viene venerata come protettrice del luogo. [ … ]
– https://it.wikipedia.org/wiki/Kanyakumari
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