È solo un gioco (Janwillem van de Wetering)

written by redazione

 

Non prendere mai, la vita, eccessivamente sul serio. A meno che tu non stia eseguendo uno specifico compito che richiede doverosa attenzione, rammenta sempre che stai recitando un semplice ruolo. Per quanto tu possa accettare la situazione si tratterà pur sempre di una sorta di finzione. Ciò ti consentirà di non perder di vista l’essenza…

«Hai otto anni. È domenica sera. Ti è stata concessa un’ora in più prima di andare a letto.
La famiglia sta giocando a monopoli. Ti hanno detto che sei abbastanza grande per unirti a loro.
Perdi. Continui a perdere. Lo stomaco ti si stringe per l’angoscia. Quasi tutto quello che possiedi se ne è andato. Il denaro che avevi davanti a te è quasi finito. I tuoi fratelli si impadroniscono di tutte le case delle tue strade. L’ultima strada viene venduta. Devi cedere. Hai perduto.
E all’improvviso ti rendi conto che è solo un gioco. Fai un salto di gioia e rovesci a terra la grossa lampada. La lampada cade a terra, travolgendo la teiera. Gli altri si arrabbiano con te, ma tu ridi salendo le scale.
Sai di non essere nulla e di non avere niente. E sai che non essere e non avere dà un’incommensurabile libertà.»

Fonte: Hai otto anni. È domenica sera (Janwillem van de Wetering)

(“Lo specchio vuoto” di Janwillem Van de Wetering)

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