Un frammento di Dna che causa infiammazione quando è iperattivato da cattivi stili di vita, stress o malattie. Praticare lo normalizza e ha con ciò un’azione preventiva per cardiopatie, diabete, demenze …
Lo Yoga modifica il genoma attraverso un meccanismo epigenetico, che cioè non interviene sulla struttura della doppia elica, ma sull’espressione dei geni che essa contiene. Per questo assicura – a chi pratica con costanza e per periodi di tempo non troppo brevi – benefici duraturi e di una portata che nessuno, fino a pochi anni fa, riusciva a spiegare dal punto di vista biologico su cuore, cervello, apparato respiratorio e digestivo. Che vanno ad aggiungersi ai benefici immediati sull’elasticità di muscoli, tendini e giunture, sulla respirazione, sull’umore e su molti altri sintomi e disturbi.
La spiegazione tanto attesa è arrivata grazie a una metanalisi pubblicata su Frontiers in Immunology dai ricercatori delle Università britanniche di Coventry e Radbout, che hanno analizzato 11 studi effettuati nell’ultimo decennio che hanno coinvolto più di 800 persone, e dimostrato che ciò che lo yoga cambia in misura sostanziale è l’espressione di un gene chiamato Nuclear Factor kappa B o NF-kB. [ … ] [ leggi tutto ]
(di Agnese Codignola su repubblica.it)
– Lo studio: What Is the Molecular Signature of Mind–Body Interventions? A Systematic Review of Gene Expression Changes Induced by Meditation and Related Practices
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– Yoga (macrolibrarsi)
– Tecniche e Discipline per il Corpo – Macrolibrarsi.it
– Fonte
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