La personalizzazione della politica con l’identificazione in un determinato soggetto di specifiche caratteristiche di natura salvifica o comunque risolutrice non è altro che uno sporco retaggio del vecchio fascismo. La sua forma più comune è il leaderismo. La sua prassi è la spettacolarizzazione di natura propagandistica con cui si diffonde – si spaccia – la menzogna tentando nel contempo di abbindolare il maggior numero possibile di potenziali sostenitori o seguaci. Il suo sbocco è la creazione della più fittizia e ingannevole delle professioni, quella del politico in carriera, un mestiere subdolo che si trasforma ben presto in missione equivoca e sleale.
Veniamo ai giorni nostri. I taumaturghi dell’economia, ma in realtà dei perigliosissimi e perniciosissimi – se non letali – dracula della gente per bene, stanno succhiando le ultime stille di sangue prodotto con il duro lavoro d’innumerevoli e oneste generazioni di ligi e provvidi cittadini. Gli arraffatutto del partitismo nostrano, nonché arcidiavoli dell’italietta più rubacchiona che sia mai esistita, additano come nichilismo e antipolitica se non populismo l’alternativa democratica. L’Europa corre di gran lena verso lo sfascismo.
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