La complessità e la profondità dell’animo umano sono così insondabili che l’empatia rimane spesso un mero e pio desiderio, talvolta un’aspirazione inconscia, talaltra solo un nobile proposito. Siffatta attitudine è tanto maggiore quanto più conosciamo noi stessi. …ma leggiamo cosa dice in proposito Jung.
“La stragrande maggioranza degli uomini è totalmente incapace di trasferirsi individualmente nell’anima di un altro. È questa un’arte rarissima, che non è mai molto sviluppata. Anche l’uomo che presumiamo di conoscere meglio, e che ci conferma di essere da noi perfettamente compreso, è per noi, tutto sommato, un estraneo. È ‘diverso’. Il massimo e il meglio che noi possiamo fare è di indovinare, almeno, quest’altro, rispettandolo e guardandoci dalla soverchiatrice stupidità di volerlo interpretare.”
[ Carl Gustav Jung, L’io e l’inconscio ]
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