Ciascuna di queste dieci brevi massime, per quanto concise e stringate, potrebbe ricevere un ampio commento a sé stante … ma non è questo il nostro scopo. Prova così: scegline una al giorno e per i successivi dieci giorni fanne un oggetto di attenta e profonda “meditazione”. Prima la leggi con attenzione, quindi ci rifletti un po’, dopodiché abbandoni i significati contestuali e ne contempli le implicazioni più profonde. Infine dimentica e lascia che la non-mente prenda il sopravvento …
- Dire la verità è una rigorosa pratica spirituale.
- Buddha non è una finzione.
- Non possiamo credere a ciò che pensiamo. Pensiamo, quindi, sbagliamo.
- Ciò che noi chiamiamo “io” è solo karma impermanente, senza padrone, che tira a campare. Non farne una questione personale.
- Ognuno è un po’ pazzo: ricordarsene ci aiuta a non prendercela troppo.
- Abbiamo bisogno di una vita spirituale, non solo di esperienze speciali.
- Afferrare troppo strettamente le cose impermanenti ci provoca abrasioni alle mani.
- Praticare la consapevolezza ci aiuta a diventare più trasparenti a noi stessi.
- La resistenza è un’altra forma di attaccamento.
- Pratica l’esserci già mentre ci vai.
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